Rigenerazione urbana, una diatriba tra sviluppo e beni storici

La rigenerazione urbana in Italia è sempre più un fenomeno attuale che mira all’evoluzione tecnologica e alle diverse finalità d’uso di edifici e opere storiche. Per fare degli esempi, alcuni dei più famosi cinema di metropoli come Roma e Milano, ad esempio, si stanno preparando ad una  trasformazione prossima che li vedrà rigenerati in “centri di esperienze” dove solo alcune sale destinate alla proiezione rimarranno in funzione e accanto a esse verranno aggiunti  spazi destinati al commercio al dettaglio, alla ristorazione e agli uffici.

La rigenerazione urbana si riferisce a un insieme di azioni e investimenti, che possono essere sia pubblici che privati, mirati a generare un impatto positivo in aree urbane poco sviluppate o degradate.

Dal punto di vista dell’economia a livello macro, rappresenta uno strumento estremamente completo ed efficace che i governi possono utilizzare non solo per promuovere lo sviluppo economico, ma anche per favorire la creazione di città più inclusive, resilienti e sostenibili.

La rigenerazione urbana svolge un ruolo cruciale nel fornire un segnale significativo ai cittadini e agli attori privati, incentivando politiche territoriali che proteggono il paesaggio e il benessere collettivo. Spesso, gli edifici abbandonati diventano luoghi di attività illegali e occupazioni abusive, il che comporta il deterioramento delle aree verdi circostanti.

Oltre all’importante impatto sociale, la sostenibilità è altrettanto fondamentale, specialmente quando si adottano soluzioni come la rimozione del cemento e la costruzione di edifici ecologici.

Le possibili aree di intervento nella rigenerazione urbana includono la ristrutturazione di edifici obsoleti, la trasformazione di edifici commerciali o artigianali in disuso in residenze, nonché la ripresa di cantieri inattivi per portarli a termine.

In tutti questi progetti, si promuove la creazione di spazi verdi, spesso destinati all’uso pubblico, la costruzione di parcheggi, e la realizzazione di residenze con un basso impatto ambientale, sia in termini di materiali utilizzati che di design architettonico, oltre a un alto livello di efficienza energetica (solitamente di classe A4 o superiore).

In Italia, si sta arricchendo l’atlante delle operazioni di recupero urbano con l’ingresso di nuovi attori sia nel campo dello sviluppo che nella progettazione. Queste operazioni mirano a ridare valore ai luoghi esistenti, cambiandone la destinazione d’uso e offrendo servizi ai cittadini e agli utenti della città. 

Tuttavia, la sfida della valorizzazione e della rigenerazione urbana in Italia deve affrontare le complesse questioni legate ai vincoli e alla tutela del patrimonio storico-artistico.

Anche M&P Studio ha presentato progetti nel campo della rigenerazione urbana, come ad esempio quello di Trebisacce. Questi interventi mirano al recupero di aree e beni immobili pubblici degradati, con l’obiettivo di contribuire a uno sviluppo sostenibile dell’intera area e della società. In attesa di un futuro prossimo, si auspica un equilibrio tra la preservazione della storia e l’innovazione, con la speranza che tecnici, cittadini, imprese e istituzioni possano collaborare in armonia per fornire servizi accessibili a tutti.

Fonti:

ilsole24ore
Econopoly

Scrivici per maggiori info!